
Esiste una scrittrice la cui identità rimane un mistero, ma il cui nome è conosciuto in tutto il mondo: Elena Ferrante. Tra le cento persone più influenti al mondo secondo il settimanale statunitense Time, dalle prime pubblicazioni a oggi la sua fama non ha fatto altro che aumentare. Pubblicato nel 1992, il suo esordio “L’amore molesto”, è un thriller che vede una figlia investigare sul presunto suicidio dell’anziana madre. Nella ricerca della verità la protagonista, Delia, ripercorre gli ultimi giorni prima della morte di Amalia, incontrando squallide figure della sua infanzia che mettono più che mai in risalto il travagliato rapporto tra le due, fatto di contrasti e segreti. Lo scenario di una Napoli corrotta, l’emancipazione (in particolare quella femminile), il disgusto nei confronti delle generazioni passate e la volontà di non ripetere gli stessi errori sono temi costanti nei romanzi della Ferrante e che raggiungono l’apoteosi nella saga che l’ha resa celebre a livello internazionale, “L’amica geniale”. Il primo volume di questa tetralogia, che narra le vite di due amiche, Elena e Lila, nella Napoli del secolo scorso, è stato inoltre premiato come miglior libro del ventunesimo secolo in una classifica pubblicata quest’anno dal New York Times. La fama che riveste l’autrice è, almeno in parte, dovuta anche all’inchiesta che da anni giornalisti di tutto il mondo stanno svolgendo per scoprire la sua vera identità, mistero che secondo molti, in particolare a seguito delle indagini condotte dal Sole 24 Ore, si risolverebbe nelle figure degli scrittori napoletani Anita Raja e Domenico Starnone. Chiunque si nasconda dietro allo pseudonimo di Elena Ferrante, sin dalla pubblicazione de “L’amore molesto” una cosa è certa: i suoi romanzi dalla prosa essenziale, ricchi di personaggi complessi e sfrontatamente umani, hanno segnato l’inizio di una nuova epoca di prestigio per la letteratura italiana nel mondo.