
“Work it, make it, do it
Makes us harder, better, faster, stronger
N-n-now that that don’t kill me
Can only make me stronger”
Con i primi due versi di questa canzone, il famoso rapper Kanye West evoca le idee del filosofo Friedrich Nietzsche riguardo alla teoria della cellula. Infatti, poiché la biologia stava avendo una svolta rivoluzionaria in quegli anni, Nietzsche si ispirò ai biologi Roux e Virchow, teorizzando uno stato “eccitato” delle molecole, il quale si genera attraverso un’alterazione passiva causata dall’interazione con un agente esterno, arrivando perciò a dedurre che l’agente attivo deriva da quello passivo. In questo modo, Nietzsche critica l’idea cartesiana, che screditava il corpo in favore della mente, ponendo l’eccitazione del corpo come principio fondamentale e l’interpretazione teorica come risultato finale. Quando Kanye West canta “make us harder, better, faster, stronger”, si riferisce proprio a questo processo cellulare ipotizzato da Nietzsche. Inoltre, il Filosofo afferma che “ogni sofferenza richiede una reazione”, suggerendo che se una molecola viene danneggiata durante l’eccitazione, alla fine del processo non sarà più debole, ma più resistente e capace di guarire. Da qui deriva la frase “ciò che non ci uccide ci fortifica”, citata anche nel testo della canzone. Inizialmente, il cantautore Vincent Peters criticò la canzone di Kanye West, accusandolo di aver copiato il suo brano ‘Stronger’ sia nel testo che nel titolo. Tuttavia, Peters perse la causa poiché il giudice riconobbe che i brani non erano del tutto identici, ma condividevano lo stesso spunto: la frase di Nietzsche.